View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
View more
Data
21 September – 16 November 2025
Luogo
CONSARC / GALLERIA
La 35a stagione espositiva della CONSARC/GALLERIA, aperta nel 1990, inizia con la mostra “F-1386 N-1387” delle fotografie di Fabio Tasca (I) e Giuseppe Chietera (CH), rappresentativa dell’attività svolta fin dagli esordi dalla galleria che, a cavallo della frontiera, oltre a proporre artisti internazionali, ha promosso lo scambio tra fotografi svizzeri ed italiani.
Cinquant’anni fa, un treno univa il Sud Italia alla Svizzera. Su quei vagoni viaggiavano lavoratori stagionali, per lo più uomini, diretti verso impieghi temporanei oltre le Alpi. In quegli anni, in Svizzera, la figura di James Schwarzenbach si impose all’attenzione pubblica per la sua campagna politica contro l’“Überfremdung”, il presunto eccesso di presenza straniera. Il referendum del 1970, pur respinto, aprì la strada a politiche restrittive: i lavoratori potevano restare solo nove mesi l’anno, con diritti limitati e lontani dalle famiglie.
Questa mostra fotografica si concentra su due luoghi simbolici di quel movimento migratorio: la provincia di Taranto, punto di partenza, e Locarno, tappa di arrivo. Nessun ritratto, nessun volto: solo spazi, architetture, paesaggi urbani e rurali che conservano tracce silenziose di quelle storie. Le immagini parlano di partenze difficili, di distanze, di vite sospese tra radici e futuro. Geometrie, tracce, dettagli architettonici raccontano la fatica, la speranza e il sacrificio di un’esistenza precaria.
Non c’è retorica, né idealizzazione: solo la testimonianza visiva di un passato che interroga il presente. Perché quell’ondata migratoria non è un capitolo chiuso, ma un riflesso di dinamiche ancora vive. L’immigrazione resta al centro di tensioni politiche e culturali. In assenza di volti, sono i luoghi stessi a farsi testimoni: memoria muta di partenze, attese e battaglie quotidiane ai margini.
Maggiori informazioni: galleriaconsarc.ch
©Fabio Tasca / CONSARC Galleria, Avetrana (I), #03, 2023
© Giuseppe Chietera / CONSARC Galleria, Via Francesco Chiesa 11, 2018